Per consumo e produzione sostenibili si intende la promozione dell’efficienza nell’utilizzo delle risorse e dell’energia, così come la garanzia dell’accesso ai servizi di base, a lavori dignitosi e rispettosi dell’ambiente e a una migliore qualità di vita per tutti. La sua attuazione contribuisce alla realizzazione dei piani di sviluppo complessivi, alla riduzione dei futuri costi economici, ambientali e sociali, al miglioramento della competitività economica e alla riduzione della povertà.
Per lungo tempo si è pensato che la natura fosse una fonte inesauribile di risorse fino a considerarla come “la fedele compagna di vita”. Ma ad oggi le risorse consumate dalla popolazione mondiale sono più di quelle che gli ecosistemi sono in grado di fornire. Affinché lo sviluppo sociale ed economico possa avvenire in un quadro di sostenibilità, la nostra società dovrà modificare in modo radicale il proprio modo di produrre e consumare beni.
Da qui nasce l’urgenza e la necessità di creare le condizioni per ridurre lo sfruttamento di risorse naturali attraverso il recupero di risorse esistenti (rifiuti) reimmesse nel ciclo produttivo. La valorizzazione delle risorse esistenti passa attraverso il riciclo del rifiuto come materia prima/seconda idonea per produrre nuovi oggetti. Ecco perché la scelta del tema “a scuola di riciclo”.
I rifiuti, se gestiti in modo inadeguato, cessano di essere una risorsa e creano inquinamento determinando il collasso di madre natura.
- Comprendere che il rifiuto non deve essere visto superficialmente come uno scarto ma molto spesso può rivelarsi una risorsa.
- Promuovere cambiamenti nei comportamenti della vita quotidiana per contribuire al miglioramento dell’ambiente che ci circonda.
- Creare una sinergia tra scuola, famiglia e aziende: l’interazione continua tra tutti i soggetti contribuisce a sviluppare meglio il senso di responsabilità nei giovani con carattere ancora in formazione.
Tra i metodi di insegnamento che più attraggono la curiosità dei ragazzi troviamo sicuramente quelli che vengono eseguiti all’interno di laboratori. Qui gli studenti, guidati da un educatore adulto, si uniscono per lavorare insieme ad uno scopo: la realizzazione di un nuovo prodotto.
Organizzazione e materiale richiesto
L’attività fa riflettere sulla possibilità di sperimentare diversi materiali, dare una seconda vita ad un oggetto destinato ai rifiuti, ovvero come un rifiuto possa diventare una risorsa e favorire un comportamento sostenibile, favorendo le abilità manuali e artistiche.
Materiali richiesti: LIM in classe per poter proporre agli alunni il video previsto all’inizio della lezione; piccoli imballaggi domestici in plastica e cartone, colla a caldo, colla vinilica, forbici, colore acrilico o pennarelli. Altri materiali potrebbero risultare necessari in funzione dell’attività scelta dall’insegnante/facilitatore.
Durata prevista: 90 minuti
Numero massimo di studenti per ogni gruppo: 5
- La prima fase della lezione, utile a “rompere il ghiaccio” e introdurre gli alunni alle tematiche della sostenibilità delle dinamiche di produzione e consumo dei beni, con accento sull’importanza del ciclo dei rifiuti in un quadro di economia circolare, consiste nella proiezione di un breve video (possibilmente non oltre i 5 minuti) sull’argomento che ogni insegnante potrà facilmente reperire in rete nella lingua madre degli studenti. La proposizione di un video in inglese potrebbe essere molto utile da un punto di vista interdisciplinare, ma è sconsigliata a causa della relativa complessità dell’argomento, che potrebbe mettere in difficoltà i giovani studenti.
Al termine l’insegnante/facilitatore introdurrà brevemente il tema facendo riferimento ai contenuti del video nel contesto più generale della sostenibilità e passerà successivamente ad illustrare l’attività dimostrativa che tutta la classe svolgerà nel tempo rimanente per toccare con mano quanto possa essere facile, utile, divertente e creativo recuperare oggetti apparentemente insignificanti altrimenti destinati a diventare rifiuto potenzialmente inquinante.
- L’insegnante/facilitatore suddividerà la classe in gruppi composti da un massimo di 5 studenti, avendo cura di procedere con un criterio equilibrato e facendo sì che non vi siano gruppi troppo deboli sotto il profilo della creatività e della manualità.
- Ogni gruppo si riunirà in modo da avere a disposizione uno spazio di lavoro sufficiente (esempio: due banchi accostati). L’insegnante/facilitatore a quel punto assegnerà a ogni gruppo un lavoretto manuale da eseguire con materiali di riciclo. L’assegnazione avverrà con metodo casuale, facendo scegliere a ogni gruppo una busta chiusa e numerata, contenente le rispettive istruzioni che saranno state preventivamente preparate dall’insegnante/facilitatore.
Internet offre un’ampia gamma di tutorial (in particolare attraverso il canale YouTube) a cui l’insegnante/facilitatore potrà attingere per scegliere i lavoretti più adeguati alla classe a cui l’attività verrà proposta. Ecco alcuni esempi:
La busta della spesa si riempie facilmente di vaschette di plastica contenenti frutta, verdura, prodotti freschi di gastronomia ecc. Sono vaschette monouso e purtroppo usa e getta, che generano una gran mole di rifiuti. Con un po’ di creatività in pochi minuti è possibile ricavare oggetti pratici e utili per la casa. Di seguito alcuni link dove trovare idee e istruzioni con il solo uso delle immagini, utilizzabili quindi a prescindere dalla lingua madre dell’insegnante/facilitatore, che potrà poi trascrivere in modo sintetico le istruzioni e collocarle nelle buste da far sorteggiare ai gruppi:
https://www.youtube.com/watch?v=l25txAG3qk0
https://www.youtube.com/watch?v=C_T9kz67JPc
https://www.youtube.com/watch?v=77XGvD7_MIQ
Ancora la plastica protagonista di un’altra serie di attività da svolgere con i tappi delle bottiglie di acqua, bibite, latte, detersivi ecc. per creare mosaici decorativi, ghirlande, portachiavi ecc. Anche in questo caso:
https://www.youtube.com/watch?v=4m-UymTVAPY
https://www.youtube.com/watch?v=2GehkIPpCac
https://www.youtube.com/watch?v=zwQPTfftb90
Anche carta e cartoncino sono materiali particolarmente abbondanti negli imballaggi e nei prodotti della spesa di ogni famiglia. E anch’essi possono trovare nuova vita in casa prima ancora di essere smaltiti con la raccolta differenziata. Ecco alcuni esempi:
https://www.youtube.com/watch?v=XotrKv7F9JE
https://www.youtube.com/watch?v=dyVAkw5Y-M4
- Per stimolare il coinvolgimento, l’insegnante/facilitatore potrà chiedere alla classe di pensare alla propria vita di tutti i giorni e individuare gli imballaggi domestici che possono essere recuperati e/o riciclati, stabilendo di quale materiale sono composti.
- Lanciare l’attività proponendo un lavoro semplice e appagante, che una volta eseguito a scuola con il gruppo di cui si fa parte può essere ripetuto a casa dai singoli. L’insegnante/facilitatore potrà anche mettere in evidenza tutte le possibili varianti che possono condurre ad un risultato finale “personalizzato” e basato sull’uso dei materiali che si hanno a disposizione, evitando per quanto possibile di acquistare nuovi materiali o strumenti di lavoro (ad esempio la colla a caldo, che se non disponibile può essere sostituita da altre colle in tubetto più facilmente disponibili in tutte le case).
- Evitare progetti che prevedano l’utilizzo di strumenti pericolosi quali cutter, fiamme, trapani ecc. Scegliere quindi le attività che richiedono di utilizzare solo materiali semplici, non pericolosi e facilmente reperibili a scuola o a casa.
Analisi critica
Alla fine della lezione i lavori realizzati verranno commentati con l’insegnante/facilitatore, mettendo in evidenza la grande quantità di oggetti utili e gradevoli che si possono realizzare sfruttando quelli che sarebbero stati rifiuti da smaltire. L’insegnante/facilitatore inviterà i propri studenti a fotografare e far circolare il più possibile le immagini di ciò che è stato realizzato, così da invogliare altri giovani a riflettere sull’argomento ed a prendere confidenza con quello che può diventare un gioco creativo e costruttivo.
Poiché l’obiettivo di fondo dell’intera attività è quello di aiutare gli studenti a capire l’importanza di un ciclo di produzione e consumo sostenibile, compatibile cioè con l’equilibrio dell’ecosistema in cui viviamo, in conclusione l’insegnante/facilitatore proporrà un video-flash o delle fotografie che faranno da contraltare a quanto realizzato in classe e che metterà in evidenza le conseguenze drammatiche di comportamenti e stili di vita non sostenibili. Potrà trattarsi ad esempio di immagini che mostrano l’inquinamento dei mari causato dall’abbandono dei rifiuti in plastica:
https://www.youtube.com/watch?v=ArYLGNe-jCA
https://www.youtube.com/watch?v=bkSv2Z6HhFc
https://www.youtube.com/watch?v=HQTUWK7CM-Y
Follow-up/Indicazioni per il futuro
Nelle lezioni successive, in base alla risposta della classe agli stimoli offerti attraverso le attività svolte, l’insegnante potrà tornare sull’argomento con nuove riflessioni e suggerimenti sui comportamenti che ogni cittadino, anche il più giovane, potrà adottare per migliorare la sostenibilità delle attività di produzione e consumo.
Una eventuale traccia delle riflessioni da proporre prende le mosse da un breve excursus storico, per poi venire al giorno d’oggi con esempi concreti di stili di vita sostenibili:
A partire dagli anni '70 la progressiva presa di coscienza delle problematiche ambientali ha dato origine a un ampio dibattito sul futuro del Pianeta.
Tale dibattito ha coinvolto organizzazioni internazionali, movimenti di opinione, governi e studiosi, approdando al concetto di sviluppo sostenibile: "lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che quelle future riescano a soddisfare i propri".
Il nostro Pianeta ha bisogno di essere rispettato e salvaguardato: in quest’ottica entro il 2030 è importante adottare politiche sostenibili e improntate sul riciclaggio dei prodotti, ridurre gli sprechi e contenere le emissioni di sostanze tossiche rilasciate soprattutto dalle grandi aziende multinazionali.
Poiché è di tutta evidenza che ottenere risultati concreti entro il 2030 non sarà impresa facile, l’insegnante nelle lezioni successive cercherà di trasmettere ai ragazzi l’importanza anche dei piccoli gesti quotidiani, soprattutto se a compierli saremo in tanti:
- Ridurre il consumo di acqua evitando sprechi. Non lasciare scorrere l’acqua se non necessario, utilizzare lavatrice e lavastoviglie sempre a pieno carico ecc.
- Usare mezzi di trasporto a basso impatto, soprattutto in città, dove l’auto può spesso essere sostituita dalla bicicletta.
- Non sprecare energia elettrica, acquistando elettrodomestici di classe A, spegnendo la luce ogni volta che si esce da una stanza, ecc.
- Differenziare i rifiuti cercando di riciclare il più possibile, evitare gli imballaggi inutili, non usare piatti e posate di plastica ecc.
- Fare una “spesa sostenibile”, usando borse della spesa di tela e facendo attenzione all’impatto ambientale di ciò che acquistiamo. Ad esempio utilizzare il più possibile detersivi alla spina e prodotti sfusi.
- Usare carta riciclata (non stampare mail o altri documenti se non necessario).
References/Further reading
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