Informare, giocando e riflettendo, sulle conseguenze dei cambiamenti climatici sulla sopravvivenza del Pianeta e sulla vita di ognuno di noi. L’insegnante/facilitatore dovrà condurre l’attività senza dare nulla per scontato, aiutando i giovani studenti che, in quanto tali, non hanno memoria diretta né conoscenza sufficiente.
Attraverso questa attività, gli studenti dovrebbero sviluppare la loro capacità di..
- Riconoscere i segni tangibili dei cambiamenti del clima a tutte le latitudini. Si tratterà ovviamente di affrontare l’argomento con prove pratiche e distinguendo i cambiamenti climatici che sono ciclici e prodotti dalle fisiologiche trasformazioni naturali (che gli studenti hanno già affrontato sin dalla scuola primaria) da quelli che sono prodotti dall’attività antropica.
- Riflettere su tutto ciò che si può fare a livello individuale e di gruppo, anche le cose più piccole e simboliche, per invertire la rotta e preservare il Pianeta e tutte le forme di vita che lo abitano. Ciò aiuterà a capire che sono i princìpi che contano, e che l’unione di tante piccole parti, apparentemente insignificanti, può fare la differenza.
Materiale necessario:
Aula con computer a disposizione dell’insegnante/facilitatore e LIM.
Studenti con dispositivi collegati alla rete internet (almeno uno ogni due studenti).
- Durata prevista: 60/90 minuti, a seconda di quante domande del gioco, e argomenti correlati, l’insegnante/facilitatore intende proporre ai propri studenti.
- Dimensione del gruppo di lavoro: 4 studenti. La scelta dipende dalla numerosità della classe e dal numero di studenti in possesso di smartphone o tablet connessi alla rete. La soluzione ottimale prevede coppie di studenti, con un dispositivo connesso per coppia
L’esordio della lezione vede l’insegnante/facilitatore impegnato a narrare ai ragazzi/e un’antica favola africana. E’ la storia del bosco in fiamme:
“Un incendio terribile stava distruggendo tutta la foresta e si espandeva a vista d’occhio. Tutti gli animali fuggivano precipitosamente verso il fiume in cerca di salvezza. Mentre correva lontano dalle fiamme il leone vide un piccolo uccello volare in senso contrario e gli domandò: ma dove vai, non vedi che ci sono le fiamme? Allora il piccolo uccellino mostrò al leone una goccia d’acqua che aveva sul becco e disse: Io faccio la mia parte!”
- Secondo voi – chiede a questo punto l’insegnante/facilitatore - perché vi ho raccontato questa storia e cosa significa?
Una volta registrati i commenti e capito qual è il grado di interesse e partecipazione della classe, prosegue chiarendo le sue intenzioni e sottolineando che la favola narrata è naturalmente una metafora della nostra vita quotidiana: a volte, senza accorgercene, ci comportiamo come il leone che scappa cercando solo di mettere in salvo noi stessi, mentre per combattere contro i cambiamenti climatici è necessario agire con la stessa generosità e lo stesso senso di responsabilità dell’uccellino.
- L’insegnante/facilitatore a questo punto accende computer e LIM e scrive a caratteri grandi “CAMBIAMENTI CLIMATICI” e domanda agli studenti:
Quando sentite parlare di cambiamenti climatici, a cosa pensate e da cosa sono provocati, secondo voi?
L’insegnante/facilitatore lascerà 5-10 minuti di tempo alla classe per rispondere, riportando sulla LIM i pensieri e gli input più significativi che si sono consolidati durante il breve dibattito. Dopodiché chiederà:
Come possiamo fare per comportarci non come il leone ma come l’uccellino? Nel nostro piccolo, cosa possiamo fare, secondo voi?
Una volta introdotto il quesito fondamentale, l’insegnante/facilitatore deciderà, in base al tempo che avrà deciso di dedicare all’attività, se passare direttamente al gioco o se proiettare ancora un breve video che in 2 minuti metta in risalto la gravità dei cambiamenti climatici e la possibilità per l’uomo di agire con azioni di adattamento e mitigazione. Esempi di video si possono trovare in gran quantità nella rete, attingendo a risorse che possono essere sia espresse con sole immagini oppure commentate nelle diverse lingue europee. Si propongono:
https://www.youtube.com/watch?v=PEhrV0NoRUw
https://www.youtube.com/watch?v=2RAtEdQ8KtE
https://www.youtube.com/watch?v=eHMLszamZ9w
https://www.youtube.com/watch?v=G4H1N_yXBiA
- Si passa a questo punto all’attività che deve coinvolgere la classe stimolando la partecipazione diretta di ognuno. Il gioco si basa sull’utilizzo di uno strumento digitale in grado di gestire domande di tipo vero/falso o risposte multiple, a cui gli studenti dovranno rispondere utilizzando i propri apparecchi connessi alla rete. Si suscita in questo modo una dinamica competitiva che indurrà alunni e alunne a ragionare sui vari temi proposti cercando di indovinare la risposta esatta. L’insegnante/facilitatore dovrà mantenere sempre alta l’attenzione della classe, evitando la demotivazione in caso di risposta errata e riuscendo a far capire con concetti adeguati all’età degli studenti il senso delle domande e il perché delle risposte corrette.
L’insegnante/facilitatore utilizzerà possibilmente uno strumento con cui gli studenti abbiano già dimestichezza e che sia comunque facile da utilizzare anche per coloro che non abbiano alcuna esperienza pregressa. Esempi ne sono Kahoot! Socrative, Classtime ma ve ne sono molte altre di pari utilità. Si badi però che non tutti gli strumenti sono disponibili in tutte le lingue, essendo la maggior parte di essi in sola lingua inglese. Se l’insegnante/facilitatore intende sfruttare l’attività proposta anche ai fini della interdisciplinarità, magari con in coinvolgimento dell’insegnante di lingua inglese, questo potrebbe naturalmente valere come valore aggiunto anziché rappresentare un limite.
- Gli studenti sono divisi in coppie o in gruppi più numerosi (max 4) a seconda del numero di apparecchi connessi alla rete internet presenti in classe al momento dello svolgimento dell’attività. L’insegnante/facilitatore avrà cura di creare delle coppie o dei gruppi mantenendo un equilibrio ed evitando perciò che si formino coppie potenzialmente più “forti” di altre.
- Si forniscono nel documento allegato alcune domande e le relative risposte (da sviluppare nel corso dell’attività) che l’insegnante/facilitatore potrà fare proprie, sostituire o integrare con altre nella preparazione del gioco sulla piattaforma digitale che avrà scelto di utilizzare.
Nell’utilizzo dello strumento digitale che avrà scelto, si suggerisce di non stimolare eccessivamente la competizione tra i gruppi di alunni e alunne ma di porre l’accento sulle spiegazioni che accompagnano le risposte. Obiettivo dell’insegnante/facilitatore non è infatti di designare un vincitore ma di far crescere la sensibilità complessiva verso i temi del contrasto ai cambiamenti climatici.
Nella fase conclusiva l’insegnante/facilitatore sfrutterà le proprietà dello strumento digitale per tracciare con la classe il grafico delle conoscenze e delle competenze acquisite. Questa fase servirà inoltre per valutare quanto l’attività abbia saputo stimolare gli studenti a riflettere sull’importanza di ogni piccolo gesto quotidiano accanto alle grandi scelte operate dai governi e dagli organismi sovranazionali.
In base al report che scaturirà dalla fase conclusiva, l’insegnante potrà decidere come orientare le attività future che potrà dedicare alle medesime tematiche.
Allegato 1: Lista di domande suggerite per la preparazione dell’attività con l’ausilio di uno strumento digitale.
Qualora l’insegnante/facilitatore non potesse disporre di una LIM e/o di un computer, e fosse difficile anche per gli studenti procurarsi alcuni apparecchi collegati alla rete internet, il gioco potrà essere condotto con metodo tradizionale, scrivendo le domande sulla lavagna o su biglietti di carta di recupero, facilmente reperibile all’interno della scuola.
1) È da amici del Pianeta consumare più cibi freschi o più cibi surgelati?
Risposta: sempre meglio i cibi freschi, che richiedono molta meno energia per la loro produzione, confezionamento e trasporto, rispetto ai surgelati. Non dimenticare: + energia utilizzata, + CO2 nell’aria, + inquinamento, + surriscaldamento.
2) Mangiare carne, è da amici del Pianeta?
Risposta: no, non lo è. I bambini possono averne bisogno nell’età dello sviluppo, e quindi una dieta che comprende carne nella quantità necessaria non è da condannare. Ma bisogna sapere e ricordare che la filiera della carne (allevamento intensivo, macellazione, trasporto, vendita) è tra le più inquinanti per l’enorme utilizzo di acqua e per la grande produzione di gas a effetto serra e metano. Inoltre l’allevamento, anche quando non è intensivo, richiede spazi sempre nuovi e più ampi per il pascolo, e quindi in certe zone del Pianeta provoca la deforestazione, una delle principali cause dei cambiamenti climatici. Si è stimato che per ogni hamburger importato vengono abbattuti e trasformati in pascolo quasi 6 metri quadrati di foresta.
3) Usare i coperchi per cucinare è da amici dell’ambiente?
Risposta: Si, è un ottimo modo per risparmiare energia, dato che trattengono il calore e consentono quindi ai cibi di cucinare in minor tempo. Cottura più breve = meno gas o energia elettrica consumata e quindi meno inquinamento!
4) Quando la cena è pronta ognuno di noi si precipita a tavola per scoprire cosa ci sarà di buono nel piatto… L’amico dell’ambiente lascerà accesa la luce della sua stanza per trovare già illuminato quando ci tornerà dopo aver mangiato, oppure spegnerà la luce ogni volta?
Risposta: Ovviamente spegnerà la luce! È buona regola ricordarsene, ogni volta, ed è anche importante sapere che esistono lampadine e sistemi di illuminazione domestica a basso consumo di energia.
5) Parlando di internet, un amico dell’ambiente usa indifferentemente un motore di ricerca a sfondo nero oppure bianco?
Risposta: l’amico dell’ambiente sa che il nero richiede meno energia. Non solo: lo schermo scuro è meno stancante per la vista e quindi fa meno male alla salute!
6) Quale tra le due opzioni è amica dell’ambiente: ascensore o scale?
Risposta: Chiaramente la tutela dell’ambiente e del clima ci suggerisce di usare le scale ogni volta che è possibile, perché non comportano l’utilizzo di energia che si traduce sempre in un fattore di inquinamento. È altrettanto ovvio che, laddove vi siano problemi di salute o necessità di trasportare pacchi pesanti, non ci si deve sentire in colpa se si usa l’ascensore.
7) Quando si deve sostituire un computer o un vecchio cellulare che non funziona più, l’amico dell’ambiente lo butterà nella pattumiera o farà in modo che venga smaltito come rifiuto particolare?
Risposta: certi apparecchi non si buttano nell’indifferenziato, ovviamente, né si lasciano in strada in attesa che qualcuno decida di raccoglierli e portarli via. Si deve fare riferimento ai centri di raccolta specifica del proprio comune. Attenzione: ricordarsi che ogni cellulare contiene una batteria, ed è questa la parte più pericolosa per l’ambiente se non viene smaltita in modo corretto!
8) È giusto avere i doppi vetri in casa, oppure non ne vale la pena?
Risposta: È giustissimo, anche se un po’ costoso… I serramenti con doppi vetri permettono un risparmio davvero importante, sia di energia, che di soldi. Perché anche se farli installare costa parecchio, dopo qualche anno il risparmio si fa sentire anche sul portafogli. In inverno i doppi vetri proteggono dal freddo e in estate proteggono dal caldo, rendendo a volte meno necessario usare i condizionatori, che sono un’altra fonte di consumo di energia. Non dimenticare mai la formuletta magica: + energia utilizzata, + CO2 nell’aria, + inquinamento, + surriscaldamento globale.
9) In cucina il frigorifero deve essere posizionato dove è più comodo e dove fa più bella figura. Vero o no?
Risposta: Falso! Il frigorifero non deve mai stare vicino ai fornelli, al termosifone o ad altra fonte di calore. Dovendo raffreddare è importante che venga posizionato nel punto in cui consumerà meno energia per far scendere la temperatura interna fino al livello desiderato. Ma non basta: bisogna anche ricordarsi di chiudere sempre bene la porta!
10) Parlando sempre di frigoriferi, vanno usati per raffreddare pietanze già pronte?
Risposta: No, sbagliato! Il ragionamento è lo stesso della domanda precedente: il frigo non va usato per raffreddare cibi ancora caldi, ma solo per tenere al fresco i prodotti e le pietanze che diversamente andrebbero a male. Se si mettono dentro piatti ancora caldi il frigo impiegherà più energia per svolgere il proprio lavoro, durerà di meno e inquinerà di più.
11) È giusto usare il forno a microonde per scongelare un cibo?
Risposta: In generale la risposta è no. Anche se il principio di agitazione molecolare delle microonde permette di scongelare rapidamente i cibi, se si vuole essere amici dell’ambiente e del clima è sempre meglio ricordarsi di tirare fuori il cibo dal freezer la sera prima!
12) Viaggiare con il portapacchi sulla macchina, influisce sul consumo di carburante?
Risposta: Si, influisce! Si consuma molta più benzina. Inoltre la macchina sforza di più e rischia di durare meno. E la demolizione di una macchina produce una gran quantità di rifiuti, che non sempre vengono smaltiti nel modo giusto. Quindi, se non è proprio necessario aggiungere un portapacchi, conviene mettere sempre tutti i bagagli nel portabagagli e nell’abitacolo.
13) L’acqua di cottura della pasta, aggiunta al detersivo, sporca i piatti?
Risposta: falso! L’acqua in cui abbiamo cucinato la pasta è un ottimo sgrassante naturale, a patto naturalmente che non abbiamo aggiunto condimenti in cottura… Se la usiamo per lavare la pentola, soprattutto prima che si raffreddi, possiamo diminuire il consumo di acqua calda e di detersivo.
14) Qualcuno dice che sia meglio fare il bagno anziché la doccia. Vero o falso?
Risposta: falso! Una doccia di 5 minuti consuma mediamente 80 litri d’acqua potabile, mentre per riempire la vasca ce ne vogliono ben 150. Quasi il doppio!
15) La distanza media percorsa da un abitante di alcune zone dell’Africa per procurarsi acqua potabile è 3 km, con un rifornimento di 4 litri d’acqua.
Risposta: falso! La distanza media è di 6 km. E siccome sono tanti, e non sempre l’acqua è disponibile, non si può pensare di fare tutta quella strada per soli 4 litri d’acqua. Gli abitanti di quelle zone sono quindi costretti a caricarsi un peso maggiore, attorno ai 20 kg, molto spesso senza nessun mezzo di trasporto. L’acqua è il bene più prezioso che abbiamo, ed è indispensabile per la nostra vita, più del cibo: bisogna ricordarsene ogni volta che si apre un rubinetto, per evitare di sprecarne. La riduzione dell’acqua a disposizione è una delle conseguenze più drammatiche dei cambiamenti climatici.
16) È giusto lavare per molto tempo in acqua corrente frutta e verdura.
Risposta: No. È sufficiente lasciare a bagno in una bacinella frutta e verdura aggiungendo un pizzico di bicarbonato: questo toglie eventuali germi e permette di risparmiare acqua.
17) Gli alberi dei viali e dei parchi servono a rendere più bella una città ma hanno anche altre funzioni più importanti.
Risposta: Verissimo! Tutte le piante svolgono una funzione fondamentale di protezione dell’ambiente e di contrasto ai cambiamenti climatici. Sono dei regolatori naturali dell’ambiente, producono ossigeno, assorbono l’anidride carbonica (CO2) che invece è nociva e con le loro fronde fanno ombra e offrono riparo contro la calura estiva. Mediamente una pianta assorbe in un anno, 50 kg di CO2! Non bisogna poi dimenticare che le piante, con i loro rami, offrono ospitalità a costo zero ad una enorme quantità di volatili, che non sono solo una bella compagnia con il loro canto, ma contribuiscono a mantenere l’equilibrio dell’ecosistema.
18) Se con il riscaldamento la temperatura in casa sale di un solo grado (da 20° a 21° C ad esempio), non ci sono conseguenze per l’ambiente.
Risposta: falso. Un solo grado in più produce 300 kg in più di CO2 per ogni abitazione, in un solo anno. Per aumentare la temperatura anche solo di un grado bisogna infatti consumare molta più energia, provocando ulteriore inquinamento e contribuendo al cambiamento climatico. Bisogna quindi tenere in casa una temperatura adeguata alle esigenze di chi ci vive, evitando di stare in inverno solo con una maglietta. Ne va anche della nostra salute, perché è più facile ammalarsi se c’è troppa differenza tra la temperatura esterna e quella interna. Inoltre, se si ha bisogno di maggior calore, prima di aumentare il riscaldamento occorre pensare a mettere in pratica tutta una serie di interventi piccoli e grandi come sostituire i serramenti, proteggere le pareti esterne con un cappotto termico, ridurre gli spifferi ecc.
19) Ogni volta che carico il cellulare stacco il caricatore dalla presa di corrente.
Risposta: giusto! Anche se non assorbe molta energia, il caricabatterie lasciato nella presa dopo aver tolto il telefonino continua a consumare inutilmente. Stesso discorso vale per il televisore e per tutti gli altri apparecchi domestici spenti ma lasciati in stand–by: messi tutti assieme alla fine di una giornata possono fare la differenza! Ogni volta che è possibile bisogna quindi cercare di spegnere del tutto o staccare la spina degli apparecchi elettrici.
20) Acquistare prodotti locali o, meglio ancora, produrre da sé ciò che è possibile, comporta un notevole aiuto per l’ambiente.
Risposta: vero. Spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto, ma molto del cibo che consumiamo compie lunghi viaggi per arrivare sulle nostre tavole, causando un aumento dei consumi energetici e dell’inquinamento che con un po’ di attenzione potremmo evitare. Mangiare solo cibi di stagione, prodotti nella nostra zona di residenza, o produrre da soli alcuni tipi di verdure, consente di ridurre i viaggi delle derrate alimentari e la necessità di imballaggi in plastica altamente inquinanti. Senza contare la soddisfazione personale che se ne può ricavare!
In questa attività, l’insegnante legge ad alta voce le domande, ponendole a tutta la classe.
21) Il caffè rende nervose anche le piante e può rovinarle.
Risposta: falso. I fondi di caffè sono un ottimo fertilizzante per le piante, ricco di sali e a costo zero. Si possono mescolare alla terra, ma se si conservano per un po’ di tempo è meglio farli asciugare prima di ritirarli per evitare che facciano la muffa.
22) L’acqua di cottura delle verdure è da buttare.
Risposta: falso. Contiene vitamine ed è ottima per le piante. Ma non deve essere salata!
23) I gusci delle uova contengono sostanze dannose per le piante.
Risposta: falso. Sbriciolate e mescolate alla terra, sono invece una fonte biodegradabile e preziosa - oltre che economica – di calcio.
24) Le bucce d’arancia fanno bene al terreno.
Risposta: vero. Le bucce, sminuzzate per accelerare la decomposizione, forniscono elementi nutritivi fondamentali per fiori e piante. Una curiosità: nel 1998 in Costarica, un’azienda produttrice di succhi d’arancia scaricò tonnellate di bucce in un ex pascolo, un’area composta da terreni compatti e rocciosi e poveri di sostanze.
Nel 2014, al posto dell’area desertificata si scoprì che erano cresciute delle bellissime piante! Gli scarti delle arance avevano trasformato terreni aridi e secchi in una fiorente area verde.
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